Recensione: La dea dell'amore - Hernán Huarache Mamani



Titolo: La dea dell'amore
Autore: Hernán Huarache Mamani
Genere: Narrativa
Editore: Piemme
Pagine: 360
Prezzo: €9,99 ebook e €18,00 cartonato con sovraccoperta
Uscita: giugno 2016

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Due giovani amanti. Lui, indio e poverissimo, ma dotato d'intelligenza acuta e forte volontà di affermarsi. Lei, splendida ragazza appartenente a una famiglia influente, ma decisa a violare i tabù di una società ancora fortemente classista. S'incontrano, s'innamorano, si abbandonano a una passione travolgente. I loro familiari e l'ambiente faranno di tutto per separarli, al punto che alla ragazza verrà fatto credere che l'innamorato è morto in tragiche circostanze, ma il dolore della separazione non spezzerà quel legame vivo e forte, fino al giorno in cui un misterioso intreccio dei fili del destino segnerà la svolta decisiva delle loro vite. Hernán Huarache Mamani torna alle atmosfere del bestseller La profezia della curandera, raccontando la vicenda di un amore che supera i conflitti, le differenze, le ipocrisie. Un amore incondizionato, senza fine. «Tutti – in un magico momento della vita – ci siamo inchinati alla Dea dell'Amore e i nostri cuori hanno battuto all'unisono con il cuore dell'amato». Hernán Huarache Mamani





Questo è un libro per i romanticoni, infatti, l' amore è il protagonista assoluto della scena. Già dal titolo possiamo intravedere una sorta di vera e propria devozione verso questo sentimento, adorato come se fosse divino e personificato in una Dea. 

"Tutti in un dato momento della nostra vita, siamo stati fedeli devoti alla Dea dell'Amore e i nostri cuori hanno battuto al ritmo dell'energia divina dell'amore incondizionato"


Forse non esiste sentimento più bello e puro dell'amore. Non c'è cosa più bella di poterlo dichiarare al mondo e di essere liberi di dimostrare il proprio amore, senza alcun riserbo. In questo libro due giovani amanti serviranno la Dea dell'Amore: lui è un indio poverissimo mentre lei è una splendida ragazza appartenente a una famiglia influente. Entrambi sono pronti a tutto pur di coronare il loro sogno d'amore. 

"-L'importante è stare insieme. Il mio desiderio più grande è diventare tua moglie, vivere insieme, essere una famiglia, realizzare i nostri progetti e diventare una cosa sola, perché ti amo tanto, tanto- aveva detto Karen, parlando del loro matrimonio. -Io spero solo di farti felice ed essere all'altezza di tutto l'amore che mi offri- aveva risposto lui"

Quando due persone si amano tutto il resto del mondo sparisce anche i problemi si dissolvono... ma purtroppo non tutti. Il fratello di Karen è disposto a tutto pur di fermare questa unione. Arriva persino a commettere un'omicidio, decide di tendere un agguato ad Antòn quando si troverà sull'autobus. 

"Questa famiglia, parte di una società disumana, la stava giudicando alla luce di vecchie regole e si stava rallegrando per la morte di un essere umano."


Karen straziata dal dolore, per la morte del suo amato e per aver compreso che tutto era stato architettato dalla sua stessa famiglia, fugge lontano da quelle persone che non riconosce più come suoi parenti. 

"Aveva scelto di essere libera di amare l'uomo scelto da lei e per questa ricerca di libertà era stata condannata, in pochi minuti, a una futura vita d'inferno."


In realtà Antòn non è morto, infatti la Dea dell'Amore non ha permesso che la cattiveria distruggesse una storia così pura. Infatti quel giorno aveva perso l'autobus e un'altra persona, sfortunata, aveva preso il suo posto e la sorte che gli spettava. 

"I grandi amori nascono sempre all'improvviso, senza che nessuno dei due sappia quel che accadrà in futuro."


Dopo un numero quasi infinito di peripezie un unico filo conduttore riporterà la serenità nel cuore dei due amanti. "La dea dell'amore" è un libro magnifico che ci fa riflettere su quanto ancora il mondo sia pieno di pregiudizi e stupide tradizioni. L'appartenenza a un determinato ceto non dovrebbe essere un ostacolo per l'unione di due persone. Amore = Libertà
Perché non si può imporre un matrimonio. Perché bisogna uscire fuori dagli schemi. Perché la vita è amore e per viverla serenamente c'è bisogno della libertà di scegliere chi amare. 





Nato in un piccolo villaggio della Cordigliera in Perù, ha lavorato a Lima come insegnante ed economista. È stato professore di lingua quechua nella prima Scuola Nazionale di Turismo del suo paese nel 1970 e nell'Università di San Agustín di Arequipa fino al 1996.
Dopo aver sofferto di una grave malattia, ritorna in patria, dove guarisce grazie all'intervento di un curandero andino. Questa esperienza suscita in lui una profonda crisi di valori che lo spinge alla ricerca delle sue radici.
Come professore universitario si è sempre occupato di diffondere la cultura del popolo andino ed è stato fondatore e presidente dell'Istituto Nativo di Cultura Andina (I.N.C.A.), oltre che membro dell'ASOPEMETRA (Associazione di Medicina Tradizionale del Perù). Tiene conferenze in molte università peruviane ed europee. Grazie alla sua determinazione nella ricerca di un maestro, è riuscito a mettersi in contatto con gli Amautakuna, i saggi delle Ande. Il risultato di queste esperienze è stato la pubblicazione di libri di successo per Piemme: La profezia della curandera, Negli occhi dello sciamano, Gli ultimi curanderos, Inkariy, la profezia del sole, I curanderos dell'anima.

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