Recensione: Nemico di se stesso di SJD Peterson



Titolo: Nemico di se stesso
Titolo originale: Rival Within 
Autore: SJD Peterson
Traduttore: Karin Arreghini
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Storia contemporanea 
Lunghezza: 200 pagine
Prezzo: € 4,99
Data di pubblicazione: 10 Novembre 2017

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L’agente Thomas Webber ha fatto tre voti: a sua moglie un voto nuziale, a Dio di resistere alla tentazione e alla polizia di far rispettare la legge. Ma quando un tornado colpisce il suo paesino e Tom è costretto a mettersi al riparo con uno sconosciuto, i desideri a lungo repressi tornano a galla e gli è impossibile resistere.

Ben Parker ha nascosto la sua vera natura per tutta la vita. Nel 1952 le leggi sono chiare e farsi scoprire significherebbe marcire in galera, emarginato o, peggio, condannato a morte. Conclusa la guerra non riesce a trovare lavoro e decide di darsi alla macchia. Sette anni dopo è ancora arrabbiato e stanco di nascondere al mondo chi è davvero. Dopo aver incontrato Thomas, Ben riesce per la prima volta a immaginare di sistemarsi. C’è solo un problema: ha già costretto Thomas a infrangere la legge e a fargli da alibi. E poi c’è il piccolo ostacolo della moglie di Tom, la sua famiglia e il suo impegno con la cittadina di Ramer.





Romanzo storico ambientato negli anni cinquanta parla della storia di Tom Webber. Già all’inizio il romanzo è un tripudio di emozioni, parlo del primo capitolo, quando il protagonista si separa dalla moglie ma soprattutto da suo figlio. Avevo già il magone e non ero propriamente sicura di voler andare avanti.
Una brutta tempesta si abbatte nella piccola cittadina del Tennessee, dove il romanzo è ambientato. E’ proprio in quel frangente, mentre Tom rientrava con la sua auto per mettersi al sicuro che incontra un uomo misterioso: Ben Parker.
Nonostante i mille dubbi dell’agente di polizia su quell’uomo, non riesce a tenere a freno i propri istinti, infatti è proprio nello scantinato della centrale che i due si lasciano andare ad una lunga notte di sesso.







 
La vita di Ben la scopriamo piano piano, ci accorgeremo di quanto abbia sofferto, senza famiglia e amici e con quanto peso si è portato addosso il suo segreto.
Perché a quel tempo essere omosessuale era una vergogna e nasconderla era l’unico modo per sfuggire alla cattiveria e l’ignoranza della gente.
Premetto che non amo gli storici MM, il solo pensiero che un uomo debba nascondersi di fronte ai suoi gusti sessuali mi fa arrabbiare, non poco. Però il libro è scritto bene, la traduzione è perfetta e l’autrice ha creato una storia degna di chiamarsi tale.
Il finale è soggettivo, io, in qualche modo sono rimasta felice di questa lettura.

Lo consiglio.















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